Hai mai messo in discussione le tue paure? Ti sei mai interrogato sulla loro autenticità? La paura è prudenza, o un istinto di fronte ad una minaccia, è insita nella nostra natura. Ciononostante, molto spesso la paura che sperimentiamo non è basata sulla realtà contingente. Rifletti sui momenti in cui ti sei sentito insicuro, sui momenti in cui non ti sei sentito amato, o in cui hai sentito paura o ti sei sentito fallito, in cui hai avuto paura di essere giudicato o paura di perdere qualcosa.
Puoi vedere che la paura è sempre nell’anticipazione, e mai nel momento stesso. La paura è una proiezione psicologica di una perdita che potrebbe accadere. La paura è un acceleratore di immagini caotiche di possibilità dolorose; non è reale.
La paura ti fa lottare o sottrarti: entrambe le azioni mancano di intelligenza. La paura non ti consente di connetterti. La paura ti può rendere eccessivamente prudente, e come risultato perdi fiducia. Guidato dalle tue paure, ti arrendi o reagisci alle situazioni prima ancora di trovartici faccia a faccia. Quando la paura comuincia a dominare i tuoi pensieri, la creatività e l’efficienza passano in secondo piano.

Meditazione
Meditiamo sulla natura della paura, per liberarcene.
Quando ti senti insicuro o spaventato, ricorda che la paura è una proiezione. Se è una proiezione, prenditi la libertà di questionarne l’autenticità. Se invece è reale, l’intelligenza vuole che prima bisogna dissolvere la paura e poi agire per fronteggiare la situazione.
Respira lentamente e profondamente con totale attenzione al respire. Inspira attraverso il naso ed espira con la bocca. Ripeti questa respirazione 7 volte.
Porta l’attenzione alla tua paura: posiziona le mani sul cuore e di’: ”Sono spaventato ma guarderò fino in fondo nella mia paura”.
Vedi come la tua paura basata sull’immaginazione tis ta rendendo infelice, e miserabile.
Osserva tutta l’immaginazione che fa scattare la paura.
Mentre osservi la tua paura basata sull’immaginazione, la sua mancanza di significato, ti senti sollevato.
Quando arrivi a questa condizione, imagine le tue paure fatte di immaginazione che si dissipano nel fumo.
Entri in uno stato d’animo calmo e nobile.
Una volta che la paura è dissipata, chiediti cosa potresti fare per affrontare la situazione e migliorarla.
Agisci sulla situazione, la saggezza è completa con il pensiero giusto, il momento giusto e l’azione giusta.
uno strumento semplice ed efficace contro la paura
Si tratta di una semplice meditazione in 2 passaggi:
1. Osserva la tua paura, osserva i pensieri che sono associati con questa paura e ripeti questa rivelazione: LA PAURA È La PROIEZIONE DI POSSIBILITÀ DOLOROSE. Domandati quali possibilità stai proiettando. Vedi questi pensieri per quello che sono, semplici proiezioni della mente.
2. Quando riconosci quella possibilità dolorosa, domandati: cosa ho veramente paura di perdere? Riesci a vedere che ti spaventa la perdita di un’identità, che ti devi confrontare con la paura di perdere quello che pensavi di essere?
approfondimento: La causa prima della sofferenza psicologica è la paura
Ricercatore: Perché abbiamo paura, e come ce ne possiamo liberare?
Sri Bhagavan: La paura è al cuore dell’esistenza umana. Agisce da stimolo per tutte le altre emozioni. La Natura o l’Universo ha progettato la paura per assicurare la sopravvivenza fisica. Il cervello rettiliano è responsabile della reazione “combatti o fuggi” ogniqualvolta la sopravvivenza fisica sia minacciata. Con l’avanzare della civilizzazione, la vita è diventata sicura, la minaccia della sopravvivenza fisica è diminuita. E allora l’attenzione si è spostata alla sfera psicologica. La mente con un forte senso di identità individuale è emersa e ha creato questa territorialità e divisione del Me e Non-me.
La mente umana, che è un meccanismo di sopravvivenza, ha preso potere e ha come epicentro la paura. Praticamente tutte le attività della mente possono essere decifrate come paura per la sopravvivenza. È la madre di tutte le emozioni. Quando arrivi alla radice ultima dell’odio, è la paura di essere dominati o schiacciati che si manifesta come repulsione verso qualcuno. La gelosia, dall’altro lato, è la paura di essere superati in una gara. Diventi violento quando sei insicuro o il tuo edificio psicologico si sente minacciato da una persona o una situazione. La colpa è la paura di perdere l’immagine buona che ti sei fatto di te. Il dolore è la paura di perdere l’amore, o di essere rifiutato quando realizzi di essere niente agli occhi dell’altro.
Man mano che sviluppi consapevolezza di questa paura, ti accorgi che è una mera proiezione. Non c’è verità in essa. La mente proietta un’identità che non esiste e si adopera per proteggerla. È come un cieco che cerca un gatto nero in una stanza buia, e il gatto nero nemmeno c’è. La mente si è imbarcata in una missione impossibile, in quanto non ci sarà mai un momento in cui potrà raggiungere uno stato di totale sicurezza. Quando uno diventa cosciente che la paura è solo una proiezione della mente, non ha più paura, la paura della paura stessa. La paura non può essere risolta, deve essere dissolta. Se uno prova a risolverla, semplicemente la sposta da una cosa ad un’altra. Quando diventi consapevole e permetti al corpo di fare esperienza di queste sensazioni sgradevoli, la paura si dissolve. La paura non ha alcun ruolo né significato, a meno che tu non glielo attribuisca. La comprensione intellettuale non aiuta, in quanto la paura vince ogni logica. Quando ogni sforzo di comprenderla cessa, c’è un’esperienza totale, che è libertà.
Seeker: Bhagavan, why do we suffer from fear and how do we get rid of it?
Bhagavan: Fear, is at the core of human existence. It acts as a stimulus for all other emotions. Nature or Universe has designed fear to ensure physical survival. The lower brain or the reptilian brain is responsible for producing a fight or flight reaction, whenever physical survival is endangered. As civilizations grew and societies advanced, people’s lives became secure. Threat for physical survival diminished. The focus thereafter turned to the psychological sphere. Mind with a strong sense of individual identity, then emerged, creating this territoriality and division as the “Me” and “Not me”.
The human mind, which is a survival mechanism, came into force with fear as the epicenter. Almost every one of the mind’s activities could be deciphered to this fear of survival. It is the mother of all emotions. When you arrive at the root of hatred, it is fear of being dominated or crushed that manifests as revulsion for somebody. Jealousy on the other hand is fear of being overrun in a race. You become violent when you are insecure or your psychological edifice is endangered by a person or a situation. Guilt is fear of losing a good image you carry about yourself. Hurt or pain is again fear of losing love or fear of being rejected when you realize that you are a ‘nobody’ in the eyes of the other person.
As you grow in awareness of this fear you see that it is a mere projection. There is no truth in it. The mind projects a non existent identity and struggles to protect it. It is a like a blind man searching for a black cat in a dark room which is not there. The mind has embarked on a mission impossible, since there can be no time when it would achieve a state of total security. As one becomes conscious that fear is merely a projection by the mind then one loses fear, of fear itself. Fear cannot be solved it has to be dissolved. It merely changes form from one to another when one attempts to solve it. When you become aware and allow the body to go through these uncomfortable sensations then fear dissolves. Fear has no greater role, no meaning unless you give it. Intellectual understanding fails to help the phase of fear because it defies all logic. When an effort to understand seizes, there is a total experiencing of it, which is freedom.