Relazioni – puntata 22
Cominciamo la Community Call
- chiudendo gli occhi per qualche momento e centrandoci in noi stessi prima di procedere.
- Facciamo alcuni respiri consapevoli. Inspirate dal naso profondamente ed espirate lasciando che l’espirazione sia più lunga della inspirazione. Siate totalmente presenti ad ogni momento del respiro.
- Fate un respiro profondo e gentilmente riaprite gli occhi
Come state voi tutti? State bene? Fantastico.
Seguiamo lo stesso schema per la Community Call per ancora due settimane:
- Condivisioni
- Domande
- Insegnamento pertinente alle relazioni
- Processo meditativo
- Soul Sync con un intento comune
Condivisioni
Genny dalla Svezia: legge Kumarji
Nell’ascoltare il registratore vedo come a volte mi separo da tutti e da te. L’ho visto proprio l’altro giorno che faccio questo: mi separo da mio marito, per ciò che mi ha causato nei pensieri. Ma ho capito che la maggioranza del dolore in realtà veniva da me. Mi portavo verso un Sé distruttivo e gli davo la colpa per il fatto che alcune aree nella nostra vita non erano come io le avrei volute. Ora vedo non soltanto che mi separo da lui ma anche da grandi gruppi di amici a cui vorrei appartenere. Questo viaggio del guardarsi dentro è molto profondo. Molte volte, quando io vedo qualcosa, e mi viene rivelato qualcosa, ci sono molte cose che seguono le orme. Adesso c’è molta gratitudine per tutti voi ma anche per me stessa per aver avuto il coraggio di guardare, di vedere. Siamo un gruppo meraviglioso. Grazie per crescere così tanto e far parte del mio circolo delle anime. Fare delle cose insieme rende più facile la crescita
KumarJi: La sua esperienza riguarda il vedere la non responsabilità dell’altro sulla propria sofferenza. Lei è responsabile per tutta la miseria che ha creato nella sua vita. E quando ha visto ciò si è resa conto che essere in questo gruppo l’ha aiutata a crescere più velocemente e quindi le fa molto piacere appartenere a questo gruppo.
Emma: legge Kumarji
sto facendo tanti processi in India con mia madre. Oggi ho visto un pensiero: che mia madre condannava le mie azioni perché aveva altri pensieri. Ho visto questo dolore e in una visita a mia nonna ho potuto sentire l’amore che ha per me con tanta gratitudine, mentre la mia mamma mi sminuiva ed era così doloroso. Sono stata grata per aver potuto vedere, perdonare e lasciar andare queste emozioni non sane per me. Ho capito come ancora stavo agganciata alle cose del passato. Amore e gratitudine a tutti, sono molto grata per condividere con voi in questo spazio amorevole.
KumarJi: sembra che abbia visto come c’era sempre questo biasimare e non lasciare andare il dolore del passato.
Partecipante dalla Svezia: legge KumarJi
Grazie per tutto quello che hai condiviso, per tutta la gioia che ci hai dato. Il cambiamento principale degli ultimi giorni è stato di mettermi in contatto con i figli e con la mamma, nuove opportunità di comunicazione si sono aperte. Per la prima volta mia madre ed io riusciamo a parlare di cose importanti, sensibili, delicate, che sono accadute nel passato. E sembra che sia io che lei stiamo guarendo le nostre ferite. I miei figli sembra che stanno molto meglio e siamo più vicini rispetto a prima. La mia figlia maggiore improvvisamente si sente molto meglio.
KumarJi: è in grado di vedere come la vita si sta trasformando per il meglio. Queste sono alcune condivisioni che ci sono state inviate. Chiunque voglia condividere si senta libero di farlo anche ora.
DOMANDE
Partecipante:ci sono maggiori informazioni sul FOA?
KumarJi: si. Il FOA si terrà a Stoccolma dal 31 ottobre al 3 novembre. È quasi tutto pronto. Farò un meeting per tutte le persone che sono interessate ad aiutare in questo evento. Per loro ci sarà un training di 45 minuti, una volta la settimana per 8 settimane, in modo che ci sia una crescita in connessione. Usando questo spazio di connessione e il potere della loro coscienza cominceranno ad impattare le persone che hanno grande bisogno di questo FOA per migliorare le loro vite. Presto annuncerò tutto ciò. Le persone che sono affascinate, interessate a riguardo, che quindi vorranno andare più in profondità nello stato di connessione nella loro vita e vogliono utilizzare questo contesto per una reale crescita, potranno fare parte del programma dei Mitra.
Partecipante: durante la meditazione Global Call della domenica, quando io volevo capire l’altro, ho avuto molta resistenza. Sono molto empatico/a ma questa volta non ci sono riuscito/a. Mio padre era un uomo molto egoista che ha una posizione forte riguardo a tutto. Avevamo una pessima relazione. Grazie alla pratica che ho fatto due anni fa qualcosa è cambiato ma ancora non riesco a capirlo. Vorrei davvero con il cuore che lui cambiasse e smettesse di guardare tutti dall’alto in basso. Vorrei che fosse più rispettoso.
KumarJi: quando abbiamo un passato doloroso collegato ad una persona, nel capire quella stessa persona potremmo avere molta resistenza. Nonostante la natura gentile, compassionevole, si possono avere delle resistenze verso quella persona. Con un padre che vuole dominare e controllare è facile che i figli non riescano a relazionarsi con lui. La pratica non andrà mai persa. Nel giusto momento vi aiuterà a trasformare. Non cercare di capire il papà ma piuttosto, da un bello stato di connessione, percepisci quello che lui sta passando e potrai sentire compassione per il suo stato di sofferenza, così potresti essere in grado di aiutarlo molto meglio. In questo momento sei in uno stato di giudizio, non cercare di capire, cerca di sentire. Tu ti auguri dal cuore che lui cambi e questo può accadere se sei in uno stato di connessione. Se sei in uno stato di disconnessione e separazione potresti non essere in grado di impattare la sua coscienza e neanche la sua vita in nessun modo perché quando sei nella coscienza dell’io sei in uno stato di sofferenza perché diventa importante l’immagine di sé, il valore che voi date alla vostra immagine. Quando siete in connessione con l’altra persona incomincerete a fare esperienza dell’altra persona, anche delle gioie dell’altra persona. È importante che voi trasformiate il vostro stato interiore e solo lì cominciate a connettervi, che siano piante, animali, persone o anche Dio. Quindi trasformare il vostro stato interiore è molto molto importante, più e prima di ogni altra cosa.
Partecipante: come posso proteggere me stesso (non si capisce bene la traduzione) … A volte lavoriamo con loro, viviamo con loro. Io so che la giusta risposta è essere in uno stato bello ma questo non è sempre possibile. Possiamo essere influenzati dalla sofferenza o rabbia di qualcuno. Per esempio alle 08,30 di mattina finisco la meditazione mattutina, prego per qualcuno nel gruppo delle preghiere, ma la sofferenza della famiglia è così grande che sento che mi porta giù l’energia.
KumarJi: questo è un concetto molto sbagliato che hanno molte persone, di essere influenzati dalle energie degli altri. Ciò che dovreste osservare è che voi diventate molto consci di voi stessi, tutto riguarda voi, è coscienza dell’io, e che già è uno stato di sofferenza. Non serve che un altro soffra ed entri dentro di voi perché già soffrite, nel momento in cui siete in separazione non siete più compassionevoli, non siete connessi ma disconnessi, siete un essere umano preoccupato e disconnesso. Quello che si dovrebbe veramente fare è uscire da questo tipo di stato. Cosa occorre fare? Quando abbiamo un dubbio o un sospetto che l’altra energia arriva a noi, sappiate che se avete questo tipo di percezione siete in uno stato di separazione e operate partendo da una coscienza di separazione, questo tipo di percezione non aiuta né voi né l’altro. Non riuscite a connettervi alla sofferenza dell’altro perché siete già nella sofferenza perché ossessionati che l’energia dell’altro vi possa influenzare, quindi sono le vostre paure, le vostre ossessioni che causano sofferenza, non sono di nessun altro. Occorre fare molta chiarezza su questo. Vi è chiaro a tutti?
Iris:si può essere in un bello stato anche nella coscienza dell’io? Si può essere in un bello stato sia nella coscienza dell’io che nella coscienza dell’uno? Penso che mi hai già risposto. L’importante è essere connessi? O c’è qualcos’altro che puoi aggiungere?
KumarJi: devi portare attenzione perché nel momento in cui tu dici che vuoi stare in un bello stato sempre, sei già ossessionata da ciò. Già questo è sofferenza. Ciò che devi fare è portare attenzione al modo sottile in cui lo stato di sofferenza può sopravvivere in te. Con questa attenzione ti libererai e ti porterai in un bello stato di coscienza ma senza ossessione.
Partecipante: Namastè KumarJi. Prima hai spiegato il fatto di connettersi con le persone. Non ho capito molto bene. Mi puoi spiegare un po’ su questo?
KumarJi: quando voi avete compassione, quando sentite, percepite la sofferenza dell’altra persona o la gioia dell’altra persona, questa non arriverà a voi. È solo un concetto che si porta qualcuno e diventa una grande scusa sulla sofferenza loro. Ma il più per cui soffrono non è la sofferenza di qualcun altro ma per la propria. Non è la sofferenza di qualcun altro che può entrare dentro di te. Noi soffriamo per la nostra sofferenza non per quella degli altri. Nel momento in cui siete nella vostra sofferenza o nella cosiddetta sofferenza degli altri, la soluzione è di portare attenzione per portarvi in un bellissimo stato praticando o la mente serena o la pratica della Soul Sync o applicare gli insegnamenti. Potete percepire la sofferenza di qualcuno ma non essere sommersi dalla sofferenza degli altri. Quando sentite questo sappiate che è la vostra.
Lila:c’è gente molto pericolosa e violenta. Cosa ci fai in questo caso?
KumarJi: evitali. Non è necessario che tu debba impattare tutto e tutti. Con la tua coscienza tu potrai impattare la coscienza di alcune persone ma non tutti perché qualcuno non vuole trasformarsi quindi è meglio non perdere il proprio tempo con queste persone. Ci sono delle persone che vogliono essere sempre dei salvatori o delle salvatrici, hanno questa immagine del salvatore, quindi vogliono prendere le persone più sperdute in sé stesse volendole migliorare e trasformare, ma loro non vogliono. È importante utilizzare questo tempo e la vostra energia con le persone che vogliono trasformarsi e non con gli altri che non vogliono. Non stiamo cercando di aiutare le persone per dimostrare quanto valiamo. Li aiutiamo perché ci piace che le persone si trasformino e stiano meglio. Non è una sfida per dimostrare qualcosa. La cosa importante è che voi vi portiate in uno stato connesso, da qui potrete sentire il dolore dell’altro e aiutarlo ad uscire da lì. Farete delle cose in modo molto pratico, non starete a lottare. Approccerete le persone che vogliono la trasformazione ed eviterete le persone violente, pericolose. Quando cercate di portare trasformazione nelle persone che sono un po’ più resistenti guardate in voi se state cercando di dimostrare qualcosa, se vi siete messi in una sfida volendo dimostrare il vostro valore.In questo modo voi volete mettere voi stessi al primo posto come importanza e quindi operate dalla coscienza dell’io. Da questa coscienza anche se la persona sembra accennare ad una trasformazione in realtà non c’è una vera trasformazione.
Quando non è possibile, quando non ci sono le condizioni non perdete tempo. Aiutate quelli che desiderano trasformarsi. La trasformazione non deve essere mai un’imposizione, è qualcosa che accade. Se qualcuno la vuole noi saremo disponibili.

INSEGNAMENTI
Preethaji
Come è stata la vostra vita oggi?
La civilizzazione ci ha insegnato a valutare l’importanza che noi otteniamo tramite l’acquisizione, ma non ci ha educato alla libertà che noi sentiamo quando lasciamo andare.
Avete sentito negli ultimi giorni la libertà del lasciare andare?
- Per favore fate dei respiri lenti e profondi,
- diventate consapevoli del viaggio che fa l’aria quando entra nel vostro corpo e anche quando esce dal vostro corpo
guardiamo all’intuizione del giorno:
“noi rifiutiamo di perdonare perché temiamo la sconfitta”.
Noi rifiutiamo di perdonare per la nostra concezione erronea del perdono. Noi crediamo che perdonareci faccia sentire deboli o sconfitti agli occhi degli altri, ma questa non è debolezza, è intelligenza, è uno stato di permanente libertà, amore e felicità nelle relazioni. Dipende però da noi la scelta di perdonare o di rimanere nel dolore. Se veramente vogliamo dimostrare la colpa dell’altro rimarremo nella scelta del dolore. Se volgiamo diventare internamente liberi e in grado di amare ancora non c’è una scelta migliore che perdonare. Portiamoci nella meditazione.
KuamarJi per l’approfondimento dell’insegnamento
Andiamo a capire un po’ meglio quello che ci è stato detto.
Chiudiamo gli occhi per qualche momento ancora e contempliamo questo insegnamento.
PreethaJi dice: “noi rifiutiamo di perdonare perché ci sentiamo sconfitti”.
Contemplate su questo insegnamento per un paio di minuti.
Ora aprite gli occhi gentilmente.
Lasciate che vi racconti una storia che ci aiuterà a comprendere più facilmente questo particolare insegnamento.
Abbiamo una dottoressa che si chiama Lucy e faceva un internato in neurochirurgia. Aveva già una doppia laurea, a Stanford e Harvard. È venuta al Campo dell’Abbondanza. Nella sua vita continuava a perdere le persone amate: ha perso una sua amica d’infanzia durante l’anno finale di medicina e un anno dopo ha perso la sua madre adottiva che era molto amorevole verso di lei.
Ha litigato con la sua migliore amica al college perché quest’ultima non metteva attenzione nel fare le prove mediche che le venivano assegnate, mettendo a rischio i risultati del lavoro. Si è creata una situazione di separazione fra le due perché Lucy riteneva responsabile e colpevole la sua amica per la mancata responsabilità. Lucy non si è scusata per averla accusata perchè si trattava di responsabilità professionale. Entrambe sono rimaste un po’ indifferenti e molto disconnesse una dall’altra e per distrarsi cercavano di immergersi il più possibile nel lavoro, si facevano assorbire totalmente dal lavoro per non avere del tempo per loro. L’indifferenza è arrivata a tal punto che non si guardavano più neanche negli occhi. Sono passate da un grande attaccamento al non guardarsi più. Lucy faceva fatica a dormire con questo senso di solitudine e non riusciva più ad essere fiduciosa in una buona relazione. È venuta al FOA, è stata guidata attraverso un processo alla connessione. Quello che lei ha osservato è che in tutte queste separazioni l’unica domanda che lei continuava a farsi era: lei ha torto perché devo essere io a scusarmi? Perché dovrei essere io a scusarmi? Perché devo chiedere perdono io se ha sbagliato lei? Non siamo separati da lei, siamo la stessa persona. Lei si diceva: vedi la mancanza di responsabilità? Vedi la mancanza di essa quando chiedi perdono oppure guardi semplicemente internamente? Quando questa particolare domanda le è stata fatta, lei per la prima volta ha visto la sua difficoltà a riconoscere i suoi errori e nel chiedere perdono, perché significava essere una perdente. Chiedere scusa era accettare una sconfitta. Quando ha iniziato a vedere questo la sua osservazione si è approfondita perché ha capito quanto una regola le costava in termini di pace, della sua vita, delle sue relazioni e rendeva la sua vita disperata nel volere amore. Ritrovandosi da sola. Una grande luce ha riempito tutto il suo essere con la calma, il suo cuore è stato riempito, guarito e l’amore riversato in lei ringiovanendola. La luce ha scaldato il suo cuore e per la prima volta ha potuto lasciare andare, sollevata dalle responsabilità della vita, genitori, tutti, chiunque lei ritenesse responsabili. Ha lasciato andare tutto. Ha cominciato a vedere come tutto il suo dolore, sofferenza, tristezza non dipendevano dagli altri e questo suo perdono ha riempito il suo cuore con grande amore e lei si è sentita viva per la prima volta, per relazionarsi, per amare in questa connessione profonda.
Ora la sua vita è completamente trasformata. Lei è tornata a casa ed ha una relazione molto favorevole, promettente, con tutti.
Possiamo osservare quanto ognuno di noi somiglia a lei. Rifiutiamo di perdonare per il nostro concetto erroneo del perdono. Noi crediamo che perdonare sia diventare deboli come accettare la sconfitta agli occhi di coloro che ci hanno fatto del male.
Il perdono non è una debolezza è intelligenza. È uno stato mentale che permette libertà e la felicità e l’amore cominceranno a sbocciare nelle relazioni quando imparate a lasciare andare e perdonare.
Ma ciascuno di noi ha la scelta: possiamo perdonare o rimanere nel dolore. Questo creerà il risultato che verrà fuori.
Quando volete dimostrare che l’altro ha torto il dolore sarà l’unica scelta possibile.
Se il vostro focus è diventare internamente liberi e volete essere in grado di amare di nuovo allora c’è una più grande scelta che è perdonare.
Questi sono degli strumenti meravigliosi che abbiamo nella vita.
La scelta naturalmente è sempre vostra:
- rimanere attaccati al dolore
- scegliere di essere liberi nel perdono per poter continuare ad amare.
Che cosa volete? Qual è la vostra scelta? Volete perdonare o rimanere nel dolore? Qual è la vostra scelta?
Il perdono dà dei benefici. L’intelligenza è perdonare.
Se qualcuno rimane focalizzato nella necessità di dare la colpa agli altri, cerca di giudicare continuamente gli altri, comincerete a vedere come il vostro dolore comincia a distruggervi.
Mentre se porterete attenzione alla scelta del perdono, cioè il lasciare andare quel dolore, sarete in grado di amare ancora. Ovviamente arriverà una più grande scelta. Vivremo in uno stato d’amore e di connessione.
Se siete nella scelta di lasciare andare il vostro dolore invece di rimanere agganciati a questo, possiamo muoverci in un processo meditativo. Siete pronti?
Processo Meditativo condotto da PreethaJi
- Sedetevi in una posizione comoda e mantenete gli occhi chiusi
- Inspirate dal naso profondamente ed espirate dalla bocca lentamente in totale consapevolezza. Facciamolo per 7 cicli del respiro
- Avete rifiutato di perdonare qualcuno nel corso del tempo?
- Che cosa immaginate vi accadesse se decideste di perdonare?
- Che cosa significa per voi il perdono?
- Dov’è in questo momento la vostra attenzione? Nel dimostrare che l’altro ha torto o nell’essere liberi?
- Se la vostra scelta è il perdono, visualizzate la persona a cui avete rifiutato il perdono, inspirate profondamente, trattenete il respiro e ripetete questa affermazione “io ti perdono e io mi libero”ed espirate lentamente. Ripetete questo processo 7 volte.
- Ora prendiamo un’intenzione verso la preghiera “che noi possiamo essere nel perdono”
- Per favore ritornate più volte possibile a questa realizzazione, che noi rifiutiamo di perdonare perché temiamo la sconfitta.
- Namastè
- Abbiate una bellissima giornata, un bellissimo stato
KumarJi
Aprite dolcemente gli occhi.
Prima di procedere alla pratica della Soul Sync tutti insieme, vorrei darvi una bellissima notizia. L’anno scorso abbiamo fatto il Festival della Pace Mondiale di Ekam. Anche quest’anno abbiamo in arrivo questo Festival. Dal 12 al 22 di settembre per undici giorni.
Adesso ascoltiamo KrisnhaJi che ne parla.
KrisnhaJi
Namastè
Il Festival della Pace Mondiale di Ekam è un movimento nella coscienza umana verso la pace.
Non è attivismo della pace. Il Festival della Pace Mondiale di Ekam non sono persone arrabbiate che vanno per le strade a richiedere la pace. Sono più di 8.000 portatori di pace, da ogni nazione del mondo, chealimentano uno stato di pace nella coscienza, che hanno scelto di essere strumenti per la pace mondiale contribuendo alla meditazione per sollevare l’umanità.
Anche tu puoi essere un portatore di pace e far parte di questa nobile visione.
Se tu ed io vogliamo la pace non possiamo semplicemente alzarci le maniche e trasformare la società, non possiamo trasformare la società e sperare che i cittadini diventino pacifici come conseguenza. Non è mai accaduto così.
La pace comincia con voi. La pace comincia dentro di voi.
Voi diventate il centro del potere quando vi risvegliate alla pace come un fatto reale nella vostra coscienza, non come un ideale, ma come un’esperienza vivente, vissuta.
Se voi vivete con una coscienza pacifica, dice PreethaJi, voi avrete questo potere di guarire i genitori, avrete il potere di guarire il partner. Se voi vivete in uno stato di pace crescerete i bambini in maniera pacifica, creerete una cultura di pace per i figli, per i nipoti e per i pronipoti. Se un gruppo di individui si risveglia alla pace, insieme si creerà abbastanza inerzia per spingere tutta l’organizzazione verso la pace. Se un milione di individui si risvegliano alla pace noi possiamo collettivamente guidare la coscienza umana ad allontanarsi dal conflitto e ad entrare nella pace.
Il risveglio individuale è il risveglio collettivo. Questa è la missione del Festival della Pace Mondiale di Ekam.
8000 punti energetici di Ekam in tutto il mondo diventeranno delle oasi di pace. In questi punti energetici della pace i pacemaker si riuniranno giorno dopo giorno, per undici giorni, durante il Festival della Pace. Potenti meditazioni della Pace verranno trasmesse in diretta da Ekam. Centinaia di migliaia di portatori e portatrici di pace faranno esperienza di un risveglio collettivo massivo verso uno stato di pace. L’anno scorso quasi un milione di persone hanno meditato per la pace nella coscienza umana durante il Festival della Pace Mondiale di Ekam. Sono venuti da più di 100 differenti nazioni e per molti di loro questo è stato il primo risveglio verso l’importanza della pace. Per la maggior parte di loro questa è stata la più profonda e importante esperienza dello stato di pace. Le ondate di risveglio continuano a fluire, entrano nelle famiglie, nelle organizzazioni e nelle comunità ancora oggi. Quest’anno potremmo avere due milioni di persone che contribuiranno alla pace mondiale, impattando le vite di decine di migliaia di persone, creando armonia e grande pace. Con questo Festival della Pace di Ekam allontaniamo la coscienza umana dall’odio, dalla guerra, dalla violenza e dall’ ingiustizia, portando l’umanità verso la compassione, la dignità, l’attenzione, il rispetto per tutte le forme di vita.
Che ci sia gioia nel nostro cuore e nella pace, per oggi, per domani e per tutti i tempi.
Diventiamo portatori e portatrici di pace di Ekam.
Tutto ciò che vi chiedo è di portarvi in uno stato di pace, in modo che possiate impattare gli altri e permettere che anche loro siano in uno stato di pace.
Diventiamo pacemakers di Ekam e propaghiamo ulteriormente la pace stando in questo stato. Ovviamente coloro che di voi sono appassionati e interessati nell’attivare dei punti energetici per permettere alle persone di riunirsi ogni giorno, lo facciano sapere, così le verrà data la possibilità della diretta dal vivo da Ekam per undici giorni per potersi immergere in questi processi per trovare la pace nei vari aspetti della vita.
L’anno scorso abbiamo impattato quasi un milione di persone, quest’anno possiamo arrivare a due milioni. Questo creerà un’enorme ondata nel portare un cambiamento nella coscienza umana. Diventiamo un Ekam pacemakers, parte di questo massivo movimento di trasformazione nella coscienza umana.
Nella chat ci sarà la possibilità per aderire a questo movimento di trasformazione diventando pacemakers.
Soul Sync
L’intento comune sarà di:
diventare pacemakers di Ekame anche per sostenere questa trasformazione, che possa impattare almeno due milioni di persone su questo pianeta, che possano portarsi in uno stato di pace.
Con questo intento andiamo a fare la Soul Sync di oggi.