Ritorno alle origini è un programma online in diretta, specialmente pensato per affrontare temi fondamentali da vari punti di vista.
Per affrontare le sfide che ci si presentano, abbiamo bisogno di 3 cose fondamentali: lo stato interiore, gli strumenti e la grazia. Ciascuno dei temi che proponiamo in “ritorno alle origini” affronta degli aspetti del quotidiano tenendo conto di questi 3 fattori essenziali. Il programma propone un approfondimento alla luce degli insegnamenti e con testimonianze di ospiti di settori diversi, meditazioni per coltivare il nostro stato interiore, e il diksha per invocare la grazia.
Il 28 Novembre andrà in onda la prima delle 4 puntate previste, che affronterà il tema della salute.
[minuto 2:49] “tutti noi sappiamo che possiamo mantenerci in salute se smettiamo di mangiare zuccheri. Ma nessuno di noi vuole farlo. Preferiamo mangiare zucchero e ammalarci. E dopo esserci ammalati diciamo “ok ora voglio rimanere in salute”. Perciò la logica del: “sì, la salute c’è perché esiste anche la malattia” ha una sua logica, ma non è necessario avere la malattia. Puoi rimanere in salute se davvero mangi sano, fai esercizio fisico, mediti, fai yoga. Puoi mantenerti in salute, non hai bisogno di ammalarti”
Sri Krishnaji ci ammonisce e ci ricorda che non abbiamo bisogno della malattia: questa è il risultato delle nostre scelte, che riguardano come coltiviamo il nostro corpo e la nostra coscienza.
In questo senso la salute è un concetto olistico, che non guarda solo al sintomo, e nemmeno solo al corpo. Secondo la tradizione indiana, il corpo fisico grossolanamente corrisponde allo strato più esterno (Annamaya Kosha, o strato del cibo) dei 5 strati che compongono il nostro essere nella sua interezza. Gli altri strati rappresentano il corpo energetico (Pranamaya Kosha), la mente (Manomaya Kosha), il sistema nervoso parasimpatico, gli aspetti cognitivi (Vijnanamaya Kosha) e l’anima, la beatitudine (Anandamaya Kosha). Questi strati della coscienza, benché funzionalmente distinti, non sono però slegati tra loro, ma si compenetrano e sono interdipendenti e devono quindi essere considerati Unità. Dunque il corpo fisico non è solo biologia e meccanica, ma è una coscienza intelligente che si manifesta fisicamente.
Quando pensiamo alla salute, di solito pensiamo al corpo fisico. Ma la salute è molto di più: è uno stato di equilibrio e armonia tra mente, corpo e coscienza
Sri Preethaji
Il corpo umano fa esperienza di 2 stati: lo stato di sopravvivenza e lo stato di floridità. Nello stato di sopravvivenza l’unico interesse del corpo è lottare per la sopravvivenza, dunque non si cura dei sistemi che non riguardano la sopravvivenza stessa, ad esempio il sistema riproduttivo. Nello stato di floridità, al contrario, il tuo corpo è vigoroso ed è capace di auto-guarirsi.
Per portarti in questo stato di floridità devi coltivare la tua coscienza e far entrare la pace: allontanando rabbia, paura, ansia, la tua coscienza si porta in uno stato di calma, che acquieta il tuo corpo e gli restituisce la capacità di guarire.
Gli antichi curavano il proprio corpo con l’intelligenza della terra e la trascendenza del cielo. Lasciavano che l’ansia fluisse fuori dai loro corpi calmando il respiro. Hanno scoperto i segreti dell’immunità parlando con l’intelligenza del corpo. Recuperavano la vitalità perduta attraendo il flusso dell’energia cosmica nelle loro anime. Il risultato di questa coscienza meditativa è grande salute.
Fai ritorno alla sacralità del tuo corpo, rilassati, guarisci e medita con noi.
Tornare alla sacralità del corpo significa ristabilire la connessione con esso. Molti vedono il corpo solo come un mezzo per soddisfare i propri bisogni, e non hanno idea della sua vera natura di espressione della coscienza; di fatto, molti si ricordano del corpo solo quando hanno qualche fastidio fisico. Ritrovare la connessione con il corpo è, insomma, un viaggio interiore, nella coscienza.
Dal punto di vista pratico, la tradizione indiana ci porta dei metodi per tenersi in salute, attraverso il nutrimento: o meglio il “digiuno” (langhanam in sanscrito).
Il primo “digiuno” riguarda Annamayakosha, che è lo strato del cibo, quindi riguarda il modo in cui assumiamo il cibo; il secondo “digiuno” riguarda Pranamaya kosha, lo strato dell’energia, e il modo in cui respiriamo; il terzo “digiuno” riguarda Manomaya Kosha, la mente, e il linguaggio che usiamo; infine il quarto “digiuno” riguarda Vijnanamaya Kosha e prevede l’assenza di movimento, intesa non come pigrizia ma come immobilità meditativa che calma la mente e i suoi pensieri.

Per parlare di “digiuno” dal cibo, abbiamo invitato Mirella Bufalini, naturopata e si occupa di nutrizione ortomolecolare. “Ortomolecolare” si riferisce alla buona nutrizione delle cellule, cui devono essere apportati i nutrienti di cui hanno bisogno, che però non sempre sono quelli che ingeriamo col cibo. Delle cellule nutrite bene, con i giusti cibi, la loro giusta preparazione, intesa lungo tutta la filiera di produzione, quindi anche la coltivazione, e i giusti tempi, permettono al corpo di liberarsi dalle tossine, riparare a eventuali danni e ritrovare energia e vitalità. Mirella ci parlerà della sua esperienza, del suo approccio, ci parlerà anche di digiuno intermittente, il primo dei 4 langhanam della tradizione indiana per tenere vivo il sacro fuoco digestivo, indice dello stato di salute del corpo.
Vi aspettiamo dunque martedi 28 Novembre alle ore 21:00 su zoom, per ascoltare interessanti insegnamenti e meditare insieme.
ZOOM ID: 3123293100
PASSCODE: 123456
LINK DIRETTO: https://us05web.zoom.us/j/3123293100?pwd=bldtWmhWVnpMa2FnYTBkanhQdFpDdz09
