Chakra Dhyana

Chakra Dhyana letteralmente significa “meditazione sui chakra”. E’ una pratica antica che unisce il canto di mantra alla meditazione, allo scopo di risvegliare la Kundalini: al passaggio della Kundalini attraverso i chakra, si aprono dimensioni superiori della coscienza.

I CHAKRA

RIASSUNTO

I chakra sono centri energetici nel nostro corpo, situati in punti specifici di incontro dei canali sottili (in sanscrito nadi) in cui fluisce l’energia vitale (prana). Chakra significa ruota/rotazione/vibrazione: ciascun chakra è caratterizzato da una specifica vibrazione che porta in risonanza le nadi.

Questi centri di forza sono vortici di materia eterica rotante, descritti come dei fiori di loto, a ciascuno di essi è associato un colore e un numero definito di petali.

A livello fisico, a ogni chakra corrisponde una ghiandola endocrina. Ogni chakra ha effetto su alcuni organi.

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MULADHARA

È il centro di coscienza legato all’istinto di sopravvivenza e all’attaccamento alla vita, alla famiglia, al paese d’origine.  A livello biologico corrisponde al plesso nervoso coccigeo e alle ghiandole endocrine surrenali.

L’iconografia classica lo rappresenta in questo modo: la forma geometrica associata è un quadrato con iscritto un triangolo equilatero con la punta verso il basso. L’animale simbolo è l’elefante scuro con 7 proboscidi. L’elemento è la Terra; il senso è l’Olfatto. Il colore è rosso. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 4 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto Sanscrito ed il bija mantra è: LANG.

SVADHISHTHANA

È il centro di coscienza legato all’istinto creativo e procreativo, alle emozioni inconsapevoli. A livello biologico corrisponde al plesso nervoso sacrale e alle ghiandole endocrine prostata (uomo) e ovaie (donna).
L’iconografia classica lo rappresenta in questo modo: la forma geometrica associata è una mezzaluna iscritta in un cerchio. L’animale simbolo è un coccodrillo. L’elemento è l’Acqua; il senso è il Gusto. Il colore è arancione. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 6 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto sanscrito ed il bija mantra è: VANG.

MANIPURA

È il centro di coscienza legato all’istinto di azione e volontà, alle emozioni consapevoli. A livello biologico corrisponde al plesso nervoso gastrico e al pancreas endocrino.
L’iconografia classica lo rappresenta in questo modo: la forma geometrica associata è un triangolo equilatero con la punta verso il basso. L’animale simbolo è un ariete. L’elemento è il Fuoco; il senso è la Vista. Il colore è giallo. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 10 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto Sanscrito ed il bija mantra è: RANG.

ANAHATA

È il centro di coscienza legato all’istinto di unione e comunione con le altre forme di vita, ai sentimenti sia positivi che negativi. A livello biologico corrisponde al plesso nervoso cardiaco e al timo endocrino.
L’iconografia classica lo rappresenta in questo modo: la forma geometrica associata è l’esagono. L’animale simbolo è l’antilope. L’elemento è l’Aria; il senso è il Tatto. Il colore è verde. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 12 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto Sanscrito ed il bija mantra è: YANG.

VISHUDDHA

È il centro di coscienza legato all’istinto di comunicazione ed espansione, al desiderio di conoscenza. A livello biologico corrisponde al plesso nervoso carotideo e alla ghiandola endocrina tiroide (e paratiroidi).
L’iconografia classica lo rappresenta in questo modo: la forma geometrica associata è il cerchio. L’animale simbolo è l’elefante chiaro con 6 proboscidi. L’elemento è l’Etere; il senso è l’Udito. Il colore è blu. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 16 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto Sanscrito ed il bija mantra è: HANG.

AJNA

È il centro di coscienza legato all’istinto spirituale di riconnessione con l’Assoluto. Essendo fuori dal piano fisico, è nel piano metafisico non è associato a forme, animali, elementi, sensi. Il colore è indaco. Il fiore di loto che lo rappresenta ha 2 petali, su ciascun petalo è presente una lettera dell’Alfabeto Sanscrito ed il bija mantra è: AUM.

SAHASRARA

È al di fuori dal piano fisico e metafisico. È il punto in cui il Trascendente si manifesta nell’Immanente, nella realtà individuale. Non è associato a nessuna forma, animale, senso, elemento. Il colore è viola ed è descritto come un fiore di loto con 1000 petali. Il bija mantra associato: OM SATYAM OM.

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I chakra sono centri energetici nel nostro corpo, situati in punti specifici di incontro dei canali sottili (in sanscrito nadi) in cui fluisce l’energia vitale (prana). Chakra significa ruota/rotazione/vibrazione: ciascun chakra è caratterizzato da una specifica vibrazione che porta in risonanza le nadi.

Così come nel corpo fisico nervi, arterie, vene si incrociano nei plessi, nel corpo eterico le correnti di energia (nadi) si incontrano nei plessi energetici (centri di forza), in cui si focalizzano diversi tipi di energia. Questi centri di forza sono vortici di materia eterica che ruota velocemente e si chiamano chakra.

I chakra sono situati sulla superficie del corpo energetico (detto anche doppio eterico), a circa 6 mm dalla superficie del corpo fisico e appaiono come delle piccole depressioni di materia che rotea velocemente.

I chakra negli individui poco sviluppati mandano una debole luce e le loro particelle eteriche si muovono lentamente, mentre negli individui più sviluppati essi pulsano e brillano di luce viva, come dei piccoli soli. La loro dimensione varia da 5 a 15 centimetri di diametro.

Questi vortici sono descritti come dei fiori di loto, con un numero definito di petali, che coincidono con i canali energetici che giungono alla superficie del loto energetico: i petali sono le Nadi che vibrano. La forza vitale è focalizzata proprio al centro del loto e, quando passa alla relativa ghiandola, porta con sé la qualità dell’energia di cui il centro è responsabile.

In generale, nei punti di intersezione delle correnti energetiche nel corpo si formano dei vortici energetici; a seconda del numero di incroci, secondo i multipli di 7, questi centri o vortici sono più o meno rilevanti: le linee di forza si incrociano 21 volte nei chakra principali, 14 volte nei centri minori, 7 volte nei centri ridotti.

I 7 chakra principali, partendo dal basso lungo la spina dorsale, sono: Muladhara, Svadhishthana, Manipura, Anahata, Vishuddha, Ajna e Shasrara, che  hanno rispettivamente 4, 6, 10, 12, 16, 2 e 1000 petali. In realtà i petali sono delle figure a 8: ogni petalo corrisponde a una figura a doppio cerchio tipo un 8. All’aumentare del numero dei petali, aumentano questi doppi cerchi, sovrapposti gli uni agli altri secondo diverse angolature, fino al loto dai mille petali nella testa.

Ecceto Sahasrara, la somma dei petali dei sei rimanenti chakra è 50. A livello simbolico 50 è il numero della personalità perfetta, poiché 5 è il numero dell’uomo e 10 quello della perfezione.

A livello fisico, a ogni chakra corrisponde una ghiandola endocrina. Gli organi fisici, se non stimolati o inibiti dai vari ormoni prodotti dalle ghiandole endocrine, non sarebbero in grado di modificare la loro funzione in risposta agli eventi fisici, elettromagnetici, psichici o mentai: l’interazione dei vari sistemi fisici (endocrino, nervoso centrale, neurovegetativo e immunitario) determina la capacità di risposta dell’organismo agli eventi. Analogamente, il flusso delle energie all’interno del corpo eterico dipende dallo stato di attività funzionale dei sette chakra principali. In altre parole, il sistema delle nadi e dei chakra è una replica dei sistemi del corpo fisico nel corpo eterico; la corretta interazione nel corpo sottile condiziona lo stato di salute del corpo fisico: “Quando in tutto il corpo i centri sono risvegliati, il sistema nervoso è altamente elettrificato e risponde con prontezza immediata all’energia portata dai nadi; il risultato di ciò sarà l’equilibrio del sistema endocrino. La vitalità e la vita che si riversano attraverso tutto il corpo sarà in tal caso così potente che il fisico resisterà automaticamente a qualsiasi malattia, innata, ereditaria o di gruppo. “

Riassumendo, malattia e disturbi fisici di qualsiasi natura (esclusi quelli incidentali) si possono imputare direttamente alla condizione dei centri, da cui dipendono l’attività o l’inerzia dei nadi; questi, a loro volta, influiscono sul sistema nervoso e condizionano quello endocrino, mentre la corrente sanguigna diffonde poi tale condizione in ogni parte del corpo.

Relativamente agli organi fisici, l’associazione con i chakra è:

  1. Centro alla base della spina dorsale Muladhara: 4 petali, disposti a forma di croce ed irradiano un fuoco arancione. Controparte fisica ghiandole surrenali. Reni e colonna vertebrale
  2. Centro sacrale Svadhishthana: 6 petali. Controparte fisica ghiandole gonadi. Organi sessuali.
  3. Centro del plesso solare Manipura: 10 petali color rosa misto di verde. Controparte fisica ghiandola pancreas. Stomaco fegato cistifellea e sistema nervoso.
  4. Centro del Cuore Anahata: 12 petali d’oro splendente. Controparte fisica ghiandola timo. Cuore sistema circolatorio del sangue nervo vago.
  5. Centro della gola Vishuddha: 16 petali blu argenteo, con predominanza di blu. Controparte fisica ghiandola tiroide. Apparato respiratorio esofago.
  6. Centro tra le sopracciglia Ajna, che consiste di 2 petali (ciascuno a sua volta formato da 48 petali). Il centro Ajna è il punto nella testa che simboleggia il dualismo della manifestazione nei tre mondi. Metà del loto è rosa e giallo, e l’altra metà blu e porpora. Controparte fisica corpo pituitario. Cervello inferiore, occhio sinistro, naso.
  7. Centro al sommo della testa all’uscita del Brahmarandhra, Sahasrara: 1000 petali. In realtà è composto di dodici petali principali bianco e oro e novecentosessanta petali secondari disposti intorno ai dodici centrali in totale 12+960=972 petali. Controparte fisica ghiandola pineale. Cervello superiore occhio destro.

I centri cerebrali nella testa controllano le funzioni fisiche solo in rapporto alle manifestazioni di volontà, di sensibilità e di emozione; mentre i centri spinali sarebbero il meccanismo dell’adattamento inconscio, alle variabili condizioni prodotte dagli stimoli essenziali per il mantenimento della vita organica.

LE NADI

RIASSUNTO

Nadi significa letteralmente “tubo” o “canale”. Nel nostro corpo ce ne sono decine di migliaia, ma le 3 nadi principali (dette Trividha Nadi) sono Sushumna, Ida e Pingala.

Sushumna è la nadi più importante, attraversa il centro della colonna vertebrale, percorrendo tutti e sette i Chakra e sfociando in Shasrara.

Ida è la nadi che parte dal lato sinistro di Muladhara chakra e avvolgendosi intorno a Sushumna termina sul lato sinistro di Ajna Chakra, in corrispondenza della narice sinistra. Attraverso questo canale scorre l’energia lunare, femminile, predomina l’energia mentale.

Pingala è la nadi che parte dal lato destro di Muladhara Chakra e avvolgendosi intorno a Sushumna termina sul lato destro di Ajna Chakra in corrispondenza della narice destra. Attraverso questo canale scorre l’energia solare, maschile, predomina l’energia fisica.

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Nadi significa letteralmente “tubo” o “canale”. Nel nostro corpo ce ne sono decine di migliaia, ma le 3 nadi principali (dette Trividha Nadi) sono Sushumna, Ida e Pingala.

Sushumna è la nadi più importante, corre lungo il canale cerebrospinale (chiamato Merudanda), partendo dalla base del tronco e raggiungendo Brahmarandhra, il punto situato all’estremità della testa. Sushumna attraversa il centro della colonna vertebrale, percorrendo tutti e sette i Chakra e sfociando in Shasrara.

Sushumna comprende le tre qualità che rappresentano il sole, la luna e il fuoco, al suo interno scorrono infatti tre ulteriori canali: Vajra, è luminosa come Surya (il Sole) e ha qualità rajasiche (Rajas si riferisce all’energia che porta al compimento delle cose, che cerca di realizzare, raggiungere o creare. E’ la qualità del potere terreno e dell’impulso sessuale).

Più internamente scorre Chitrini, di colore pallido come Chandra (la Luna), ha natura sattvica (Sattva significa “pura essenza”. Rappresenta la qualità eterica, la mente puramente meditativa).

Al centro scorre Brahma: è attraverso questa nadi più interna che l’energia Kundalini può fluire verso l’alto.

Secondo l’anatomia occidentale nel midollo spinale c’è un canale centrale chiamato canalis centralis; il midollo è fatto di materia cerebrale bianca e grigia ed è sospeso nella cavità della colonna spinale. Allo stesso modo, Sushumna è calata dentro il canale spinale ed ha sezioni sottili: gli yogi chiamavano il midollo spinale, appunto, Sushumna Nadi; Brahma Nadi corrisponde dunque al canalis centralis.

Il midollo spinale non è diviso, o separato, dal cervello, ma è contiguo ad esso. Tutti i nervi cranici e spinali sono connessi con il midollo. Ogni nervo del corpo vi è connesso. Gli organi di riproduzione, minzione, digestione, circolazione sanguigna e respirazione sono tutti controllati dal midollo spinale. Analogamente, a livello sottile, accade con Sushumna Nadi.

Ida è la nadi che parte dal lato sinistro di Muladhara chakra e avvolgendosi intorno a Sushumna termina sul lato sinistro di Ajna Chakra, in corrispondenza della narice sinistra.

Attraverso questo canale scorre l’energia lunare, femminile, fresca, buia, notturna, passiva, intuitiva. Quando Ida è più attiva (sentiamo il flusso d’aria prevalentemente attraverso la narice sinistra) predomina l’energia mentale, la mente è introversa e qualsiasi lavoro mentale, di pensiero, di concentrazione è favorito.

Pingala è la nadi che parte dal lato destro di Muladhara Chakra e avvolgendosi intorno a Sushumna termina sul lato destro di Ajna Chakra in corrispondenza della narice destra.

Attraverso questo canale scorre l’energia solare, maschile, calda, chiara, del giorno, attiva, razionale. Quando il respiro fluisce prevalentemente in questa narice, l’energia vitale è più attiva, favorendo il lavoro fisico e la digestione.

Le energie di Ida e Pingala si alternano vicendevolmente nel nostro corpo circa ogni ora influenzando ogni nostra attività. Idealmente il flusso dell’aria attraverso la narice sinistra dovrebbe predominare per circa 12 ore e quello attraverso la narice destra per le altre 12 ore.

Se Pingala predomina il corpo sarà irrequieto; se predomina Ida la mente tenderà a pensare troppo. Se Ida fluisce di giorno dopo pranzo, la digestione diventa lenta e difficile. Se Pingala fluisce durante la notte, il sonno diventa inquieto e disturbato.

Quando queste due nadi sono in equilibrio, il corpo e la mente sono in equilibrio e Sushumna può fluire.

A livello simbolico, Ida e il Pingala rappresentano la dualità fondamentale dell’esistenza, tradizionalmente personificata come Shiva e Shakti.

Le 3 nadi principali si diramano dal Kanda nel Muladhara, detto Yukta Triveni (Yukta: “combinato”, tri: “tre”, veni: “ruscelli”) e si incontrano nel chakra Ajneya in un punto chiamato Mukta Triveni (Mukta: “liberato”). Nel Muladara riposa la Kundalini, simboleggiata da un serpente avvolto in 3 cerchi e mezzo attorno all’asse centrale (Svayambhu-linga): il serpente giace proprio all’inizio di Sushumna e la blocca, per questo è necessario risvegliare Kundalini per permettere il flusso di energia.

E’ interessante il parallelismo tra le 3 nadi e i 3 fiumi sacri dell’India, cioè tra microcosmo e macrocosmo: così come i 3 fiumi Saravati, Yamuna e Gange confluiscono nella città sacra di Allahbad, le 3 nadi confluiscono nel chakra Ajneya, in corrispondenza del terzo occhio. In particolare, Sushumna corrisponde a Sarasvati, un fiume sotterraneo, Pingala allo Yamuna e Ida al Gange.

I BIJA MANTRA

Ognuno dei chakra ha un proprio bija mantra, una sillaba sacra da cantare per energizzare il chakra: i bija mantra sintonizzano la mente con i centri di coscienza associati a quella vibrazione:

Muladhara: LANG
Svadhishthana: VANG
Manipura: RANG
Anahata: YANG
Vishuddha: HANG
Ajna: AUM
Sahasrara: OGUM SATYAM OM.

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Ognuno dei chakra principali, oltre ad avere un numero definito di petali, ha una lettera sanscrita su ciascun petalo; eccetuato Sahasrara, la somma dei petali dei rimanenti sei centri principali è 50. Tante sono anche le lettere dell’alfabeto sanscrito.

Il suono prodotto dalle vibrazioni delle nadi è rappresentato dalle corrispondenti lettere sanscrite associate a ciascun chakra. Le lettere esistono nei petali in forma latente, e possono essere manifestate, e le vibrazioni delle nadi possono essere sentite durante la meditazione.

LA PRATICA

Asana: durante la meditazione si resta seduti rilassati con la schiena dritta e gli occhi chiusi e i palmi appoggiati sulle cosce, rivolti verso l’alto.

Mudra: ci sono diverse scuole di pensiero, nella più comune per i primi 3 chakra la punta dell’indice tocca la base del pollice; per il 4° e 5° chakra la punta dell’indice tocca la metà del pollice; per il 6° e 7° chakra la punta dell’indice tocca la puntadel pollice. Se ciò è complicato, è sufficiente mantenere la punta dell’indice a contatto con la punta del pollice per tutto il tempo.

Mantra: possiamo scegliere il numero di ripetizioni dei bija mantra (tipicamente 3-4-7-11 volte); questo numero è uguale per tutti i chakra.

Focalizzando l’attenzione su un chakra, a partire da Muladhara e salendo verso Sahasrara, invochiamo il chakra con il suo nome cantandolo, ad esemprio: OM MULADHARA per il primo chakra, OM SVADHISHTHANA per il secondo e così via.

Con l’attenzione al chakra, ne visualizziamo la forma (fiore di loto con i suoi petali) e il colore, assumiamo il mudra e cantiamo il relativo bija mantra per il numero di volte selezionato.

Nel passaggio da un chakra al successivo, cantiamo il mantra KUNDALINI AROHANUM, tante volte quante sono le ripetizioni dei bija mantra, visualizzando un liquido dorato che sale lungo la colonna vertebrale fino al chakra successivo.

Al termine dei 7 chakra, immaginare la kundalini nella forma di questo liquido dorato, che sale lungo tutta la colonna vertebrale, dall’osso sacro fino all’apice della testa per uscirne, come uno zampillo dalla fontanella: ad ogni ispirazione il liquido sale lungo la colonna e ad ogni espirazione il liquido esce dalla testa e ricade intorno al corpo per rientrare dal primo chakra, e con l’inspirazione successiva risale nella colonna.

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