Il corso completo, con audio originale di Preethaji, è acquistabile sulla piattaforma Commune. Qui abbiamo raccolto le trascrizioni in italiano durante lo svolgimento del corso, dal 21 al 30 Ottobre 2019.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui proviamo compassione verso gli altri, in cui sentiamo ciò che l’altro sta provando e rispondiamo con amore. Ci sono momenti in cui vogliamo fuggire quando un’altra persona sta soffrendo. La paura di qualcun altro è un turbamento. Ma perché lo facciamo? Questa lezione riguarda lo spostarsi dagli stati di sofferenza del giudizio e della rabbia e l’immergerci nella compassione. Fondamentalmente siamo tutti uno nella nostra dimensione umana. Siamo uno nella nostra ricerca, nei nostri desideri.
Namaste.
Ora che ci portiamo alla quarta tappa approfittiamo di questo tempo per spostare le nostre stesse barriere.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui proviamo compassione verso l’altro, in cui sentiamo ciò che sta provando l’altro e rispondiamo con amore. Ci sono volte in cui vogliamo scappare quando un’altra persona sta soffrendo. La paura di un’altra persona vi disturba e non volete trovarvi lì. Ma perché lo facciamo? Potremmo tutti dire che siete inermi e non potete aiutare l’altro, potreste dire: “mi succedono tante di quelle cose nella mia vita che non posso fare attenzione all’altro”. Ma se davvero volete coltivare uno spirito compassionevole nel vostro cuore cerchiamo di capire questo: crediamo di essere diversi. Crediamo di essere diversi e ci disconnettiamo dall’altro. Potreste dire “io sono un estroverso, mentre l’altro è un introverso, come ci connettiamo?” oppure “io sono un indù, tu sei un cristiano: come ci connettiamo?” o “io sono un indiano, tu sei un americano: come ci connettiamo” o ancora “io amo l’avventura, tu ami la solitudine: come ci connettiamo?” o “ io sono un un astemio e tu no: come ci connettiamo?” nella nostra vita ci atteniamo alle differenze ma per favore, comprendete, le differenze che vediamo sono solo superficiali sono solo epidermiche. Se ci allontaniamo dalle differenze nella nostra vita e prestiamo attenzione all’unicum dell’esperienza umana allora cresceremo nella compassione. Quando io provo l’amore e tu provi l’amore é la stessa esperienza. Quando io provo paura o tu provi paura è la stessa sensazione di paura. Io desidero l’amore nello stesso modo in cui tu desideri l’amore. Se restate attaccati alle differenze superficiali non diventerete esseri compassionevoli. Ma se siete in grado di allontanarvi dalle differenze superficiali di cui facciamo esperienza e prestate attenzione all’unicità dell’esperienza umana, allora saremo esseri compassionevoli. Fondamentalmente siamo tutti uno nella nostra dimensione umana. Siamo fondamentalmente uno nella nostra ricerca, nei nostri desideri. Prestiamo attenzione a questo ora.
Mentre ci spostiamo verso la quarta tappa immergiamoci in un’esperienza in cui ci allontaniamo dagli stati di sofferenza del giudizio e della rabbia e immergiamoci in un’esperienza di compassione.
Chiudete delicatamente gli occhi.
Mettete i palmi sul cuore.
Respirate nel vostro cuore.
Sentite come respirate, dentro e fuori, nel vostro cuore.
Prendete una forte decisione: che guarderete la verità dei momenti in cui non c’è compassione e che lascerete che il vostro cuore vada in quello spazio di compassione.
Rilassate le mani.
Ora pensate a un rapporto nella vostra vita a cui vorreste dare grande compassione.
Qualsiasi rapporto.
In base alla forza interiore che vi sentite, potete scegliere il rapporto.
Può essere un rapporto difficile o un rapporto facile.
Quando potrete vedere che il vostro nemico o chi vi ha fatto del male, soffre anche lui come voi, certo questo è un bel salto della coscienza.
Che cos’è che non vi piace di quella persona?
Quali aspetti dell’altro vi fanno sentire disconnessi?
E’ la loro insensibilità?
La loro rabbia?
La loro violenza?
La loro tristezza o la loro avidità?
Per qualche istante potete passare sopra al comportamento, sopra alle loro azioni, le loro parole, fino a ciò che stanno provando?
Come esseri umani i nostri cervelli hanno il dono unico di essere in grado di connettersi e sentire ciò che l’altro potrebbe provare. Quale credete che sia lo stato dell’essere in cui stanno entrando? Quali credete siano i pensieri che sorgono loro dentro quando fanno sfoggio di quell’aspetto o di quel comportamento, o quando insistono con quelle parole?
Riuscite a diventare loro e a sentirli?
Per qualche momento guardate a cosa sta nascendo dentro di voi. Provate mai questa stessa emozione? Non sentite mai dentro di voi la stessa paura, lo stesso egocentrismo o la stessa ansia? Succede. Riuscite ad osservare il vostro stato dell’essere quando vi entrate? I processi mentali in cui vi crogiolate? Riuscite a guardavi in modo gentile e compassionevole senza definirlo brutto o male. Guardatelo e basta.
Pensate a questa persona davanti all’occhio della vostra mente.
Guardate negli occhi questa persona e dite a questa persona “quando io soffro, quando tu soffri, vedo che è lo stesso dolore.”
Guardate negli occhi questa persona e parlatele dal cuore: “Quando tu hai bisogno di amore, quando io ho bisogno di amore, vedo che è lo stesso dolore”. “Quando mi sento solo e quando tu ti senti solo vedo il dolore nello stesso modo”.
Sentite la persona di fronte a voi ed augurate a questa persona:
“Desidero che tu sia libero dalla tua sofferenza interiore. Voglio che tu viva libero dalla sofferenza”
Benedite l’altro come se ci teneste quanto a voi stessi.
Recatevii in quel luogo ed esprimete il desiderio: “Voglio che tu sia libero da qualsiasi forma di infelicità”
Benedite l’altro e ditegli “Io alimenterò la mia crescita spirituale in modo da non causarti dolore”.
Dentro di voi abbracciate l’altro, tenete l’altro come fareste con il vostro figlio più caro o un amico.
E’ possibile amare chiunque.
Scegliere di amare un’altra persona riguarda chi volete essere, non l’altro.
Abbracciate l’altro ed esprimete il desiderio “Voglio che tu abbia gioia nella vita”.
Abbracciate l’altro dentro di voi e augurategli “Voglio che tu abbia gioia nella vita. Voglio che tu abbia pace, voglio che tu viva una vita di pace”.
Benedite l’altro.
Sentite che l’altro è diventato parte di voi
Prendete un respiro profondo e sentite “tu ed io siamo uno”
Fate un altro respiro profondo e prendete una decisione spirituale: “Io scelgo di portare la mia osservazione all’unicità di tutta la vita”,Inspirate e espirate con questa determinazione.
Fate un altro respiro profondo e dite a voi stessi “Così come alimenterò la compassione verso me stesso, l’alimenterò verso tutta la vita. Non escluderò nessuno dalla mia compassione”. Portate un sorriso sul vostro viso e aprite gli occhi.
Namaste.